Come fare data stories
Le data stories possono riguardare solo di fenomeni misurabili, quali ad esempio trasformazioni nell'urbanistica, nell'economia, nella cultura, ecc.
Un possibile processo per creare storie basate sui dati è stato indicato dal quotidiano inglese "The Guardian" e consiste in questi step:
- Individuazione/Raccolta dati: usare le diverse fonti disponibili quali notizie, dati governativi, altre inchieste giornalistiche, ecc. E' importante che le fonti siano attendibili, riusabili (con licenza di riuso) e aggregabili. Le domande chiave da porsi in questa fase sono:
- Quali sono i dati che possono essere utili alla propria ricerca?
- Esistono enti pubblici che mettono i dati online a disposizione in forma gratuita (Open Data)?
- Esistono archivi tematici ufficiali?
- Studio dei dati: a partire dai dati delineare l'outline della storia che si può raccontare, ovvero definire un obiettivo per il lavoro di ricerca. Gli strumenti utili in questa fase sono solitamente fogli di calcolo che permettono di analizzare tabelle ed eventuali software aggiuntivi per la visualizzazione di mappe e grafici con dati aggregati. Le domande chiave da porsi in questa fase, per capire se continuare la ricerca, sono relative al formato dei dati:
- I dati raccolti sono strutturati?
- I dati raccolti possono essere aperti da un foglio di calcolo?
- Pulizia dei dati: eliminare ridondanze ed elementi non utili alla storia. Inoltre uniformare i dati per renderli coerenti tra di loro (es. ridurli alla stessa unità di misura). Le domande chiave da porsi in questa fase sono:
- I dati raccolti sono ben formattati?
- Le date sono omogenee o in formato differente (Es. italiano gg/mm/aaaa, americano mm/gg/aaaa)?
- I dati sono suddivisi in maniera coerente nelle colonne o sono disordinati?
- Ci sono celle vuote?
- Analisi, calcoli e controlli: confrontare i dati pervenuti dalle varie fonti per escludere fake news e confermare che c'è una storia da raccontare. Inoltre è opportuno analizzare i dati ripuliti utilizzando:
- Ordinamenti: es. valori ordinati dal più grande al più piccolo o viceversa al fine di estrarre delle classifiche
- Filtri: es. tipologia, territorio, ecc.
- Raggruppamenti: es. con tabelle pivot per aggregazioni quantitative
In questa fase i dati possono essere anche arricchiti con informazioni mancanti (es. mappa geografica a partire da indirizzi).
- Presentazione: scegliere gli strumenti per la composizione della storia e presentazione ai lettori (es. articoli, grafici, mappe, ecc.). Lo strumento può variare anche in base al tipo di storia da raccontare e al tipo di dati raccolti. Ad esempio:
- Presentare una classifica: in questo caso si può usare un grafico a barre
- Presentare dati sommabili: in questo caso si può usare un grafico a torta
- Presentare andamento nel tempo: in questo caso si può usare un grafico a linea
- Presentare dati geografici: in questo caso si può usare una mappa
Nella presentazione è importante essere precisi, citare le fonti e spiegare la metodologia di ricerca. Il linguaggio può variare in base agli utenti destinatari e ai media tramite il quale il racconto sarà diffuso.
Il processo richiede varie competenze che spaziano dalla statistica, alle scienze sociali e di comunicazione fino ad arrivare anche alla programmazione necessaria per manipolare ed analizzare i dati raccolti. Il compito del giornalista è quindi quello di raccogliere e filtrare i dati, offrendo i risultati ai lettori in maniera chiara, semplice ed interessante, ma dando anche a questi ultimi la possibilità di esplorare le fonti dei dati in autonomia in modo da verificarne la veridicità.
Dunque il giornalista che scrive data stories deve:
- avere competenze informatiche: deve sapere usare software per l'analisi dei dati (es. Microsoft Excel) e per la rappresentazione dei dati in forma grafica o tabellare
- essere sempre informato: seguire i blog di settore e i siti che offrono continuamente nuovi set di dati per essere sempre aggiornato sulle ultime notizie
- essere un buon giornalista: i dati sono la base per raccontare una storia, ma quest'ultima va raccontata senza troppi tecnicismi. Il giornalista deve essere il ponte tra i dati e le persone che vogliono capire di cosa si sta parlando, ovvero deve riuscire a semplificare rendendo i dati accessibili e comprensibili a tutti i lettori
Esempi tipici di data stories riguardano.
- Analisi di fenomeni sociali tra territori: l'obiettivo è confrontare aree geografiche differenti in relazione ad uno specifico fenomeno per capire se il fenomeno ha maggiore incidenza su un territorio piuttosto che su un altro
- Analisi di fenomeni nel tempo: dato un certo fenomeno (es. alluvioni, incidenti, ecc.), l'obiettivo è capire qual è la sua ricorrenza nel tempo
- Analisi di investimenti pubblici
- Analisi delle criticità di un territorio (es. ambiente, trasporti, lavoro, ecc.)